lunedì 19 agosto 2013

Recensione: Now You See Me,il figlio illegittimo del solito sospetto che ha fatto i compiti a casa


Dopo mesi di assenza, mi viene voglia di scrivere.
Sarà l’insonnia, sarà il clima, saràperchètiamo, ho deciso con innaturale nonchalance di riprendere in mano il blog per una recensione.
Il brutto è che in questi mesi di film ne ho visti parecchi, anche migliori (ma anche peggiori, intendiamoci) ma non mi sono più messo a scriverne, e visto che l’ultimo di cui avevo sproloquiato era quella puttanata atomica di DIE HARD 5…facciamo che senza dilungarti troppo come tuo solito buttiamo giù due parole su questo NOW YOU SEE ME.

Va detto che quando in un film ci sono intrighi e mistero, il deus ex machina nascosto in piena luce che controlla tutto e che non scopri fino alla fine (quando va bene), le pianificazioni dei grandi colpi, ecco io ci vado a nozze.
Mi esalto a vedere il quadro generale che si dipana davanti agli occhi, quando più si dipana più credi di capire tutto, e quando arriva il finale quello ti smerda in maniera violenta e ti dice “si ti ho preso per il culo alla grande, amami per questo” e io, modestamente, amo.
Se poi tutto questo viene calato nel contesto del mondo della magia,ma non "quel tipo" di magia Harry, nessuna leviosàà e niente di tanto potente che faccia dimenticare tutto e tutti a Emma Marrone,o abbastanza potente che permetta a noi di dimenticarci di lei,qui si parla di Entertainment

"la prestidiginirimizzazione"
allora il gonzo boccalone che è in me, che si esaltava a vedere David Copperfield in tv, si agita come un’anguilla in un barile, e ciao, fine dei giochi.
Insomma dopo che questi quattro maghi da strada

QUESTI quattro: prego notare il grande Woody sulla destra, il resto è tappezzeria.
Si, compreso il fratello scemosimpaticomah di James Franco

vengono reclutati da COLUI CHE NON DEVE ESSERE NOMINATO SENNO’ SALUTIAMO IL CHLIFFANGER FINALE succede che bam, passa un anno, e dal derubare i passanti si ritrovano protagonisti di un mega show a Las Vegas, dove pensano bene di derubare una banca davanti agli occhi di tutti i presenti, telespettatori compresi.
E visto che di solito in questi casi La Polizia s’incazza, l’FBI nella figura di Mark Ruffalo (occhio a non farlo incazzare, oooocchio…) li arresta al volo, rimediando però solo gran figure da pistola, che quelli gli dicono “so’mmaco!” e lui può solo star lì a prenderle.
Da lì è tutto un Lupìn-Zazzà, con questi quattro che girano per il paese compiendo furti in mainstream e regalando le refurtive a destra e a manca, e con l’FBI che gli corre dietro come un gatto che insegue un puntino laser arrivando sempre tardi e rimanendoci pure male, fino al gran finale.


Da qui, se non l’aveste visto, SPOILER come se non ci fosse un domani: ‘zzi vostri.
Un gran finale per certi versi doppio che, se proprio vogliamo spaccare il capello che non ho, lascia un po‘d’amaromontenegro in bocca, perché se da una parte te l’han menata talmente tanto con la storia dell’Occhio, questa società massonica della Magia, alla fine vorresti pure vederli questi Tagliapietre dell’occulto, fermamente convinto che Homer e Steve Guttenberg siano lì dietro che non aspettano altro che pigliarti a pagaiate
"We Do...We Dooooo!"

e non ti basta una scena incollata con lo sputo su una cacchio di giostra dei cavalli e una dissolvenza farlocca, perché va bene lasciare un po’ di mistero, va bene che non mi spieghi niente, ma c’è una bella differenza dal non volertelo spiegare per esigenze artistiche (la trottola nel finale di Inception? la luce all’uscita di The Cube?) e la sensazione che non te lo sappiano spiegare, come in questo caso.
E infatti non ti basta. Proprio no. Restiamo nel limbo dell’ignoto: è (paraculamente) magia.
Il vero finale, quello che cipiacetanto, riguarda però Ruffalo, questo Zenigata sfigato che in realtà proprio sfigato non è, e mi riesce a prendere per i fondelli lo stracazzutissimo sgamatore di maghi Morgan Freeman (che, ricordiamolo, è pur sempre Dio)

"Ci sono rimasto dimmerda..."

ma non gli spettatori meno sgamati, quelli che tanto per intenderci hanno I Soliti Sospetti come film di culto e si sono esaltati con Slevin, che possono godere di un Kaiser Soze che fa una mossa kansas city di un certo livello, ma che è pur sempre un piacere per gli occhi.
Il domani è arrivato, la FINE degli SPOILER è giunta.

Indiperquindi, tirando le somme?
I capolavori sono altri, ma il film acchiappa, dalla messa in scena fastosa ai protagonisti (il grande Woody, Dio, Mark Ruffalo e il sottoutilizzato Michael Cane regnano su tutta la tappezzeria), la regia scorre fluida e l’umorismo e i colpi di scena aiutano a tenere in piedi un buon intreccio, non complesso ma ben bilanciato.
Uno dei “Film da Colpo di Scena Risolutivo Finale che ripaga anche da solo il biglietto”, non se ne vedono tanti, e il primo che dice Shyamalan verrà percosso e lapidato.

VOTO: 7 ½ - Buona prova, ha evidentemente fatto i compiti a casa

"Ora mi vedi, ora non mi vedi più...magggico"



Nessun commento:

Posta un commento