giovedì 14 marzo 2013

Recensione: Die Hard 5,era proprio un gran bel giorno per morire...




Inutile girarci intorno, dispiace, nella vita succede.
Arriva un momento nel quale non puoi proprio tornare indietro, che i limiti fisici e mentali ce li hanno tutti alla fine, mica solo il Pastore Tedesco che tutt’a un tratto si rende conto che potrebbe finirla un po’ lì di farsi tirare per il culo dal mondo di Twitter, e all’insegna del “chi me lo fa fare” decide di salutare baracconi e burattini e inventarsi la “meritata pensione” in quel tugurio di Castel Gandolfo, residenza estiva di mille e una notte di festini a base di vinsanto…ne avrete sentito un accenno o due in questi giorni, magari, ogni tanto buttavano lì la cosa prima che arrivasse Maradona…
Ma non entriamo nel meritocratico, suvvia, che dopo una vita di stenti a lavorare sodo per l’anima della gente, uno può anche farsela una vacanza no?

"Racazzi, che ppotta...ze n'è per tuuti, frateli!"
Comunque, si diceva, succede.
E purtroppo è successo.
Ne danno il triste annuncio milioni di fan delusi e inviperiti, e Demi Moore che tra un marito e l’altro in fase allattamento magari se la ride anche: Bruce Willis non ce l’ha fatta.
L’idolo di generazioni e generazioni di gente in canotta d’assalto, amanti di lavatrici rotte e di cicatrici attacca-stacca, ha concluso l’onorata carriera (che va detto) non priva di alti e bassi.
Perché per quanto gli vuoi bene a quella pelata che tanto ti ha ispirato, e a quel sorrisetto che non sei mai riuscito a riprodurre come avresti voluto, sempre pronto a tirarti fuori la battuta più orgogliosamente figa dei successivi due anni, ogni due anni, certe cose non gliele puoi perdonare.
Tipo:

The Jackal – Il travestitismo spicciolo e la morte del costumista

Red – La stanchezza dell’età si fa sentire

Il mondo dei replicanti – Infame storia e OMMIODDIO CHE CAZZO SONO
QUEI CAPELLI DA OMINO DEL LEGO!!!
Ma nonostante tutte queste sciagure, nonostante tutto, l’affetto non è mai mancato, l’ammmore è sempre stato grande, e a giudicare dalle porcate sopracitate, apparentemente eterno ed inesauribile.
Perché Bruce Willis, prima di tutto, era questo:


Servono DAVVERO spiegazioni? 
L’invitato a sorpresa di Trappola di Cristallo, che con una beretta d’ordinanza, scalzo e ridotto a un trancio di carne in movimento debellava da solo una squadra di preparatissimi crucchi col vizio della rapina professionale e del terrorismo spicciolo. Chiedete a Piton, ne sa qualcosa.

"Dieci punti in meno a GrifondorAAAAAAAGH....puf!"

Il rompipalle mondiale che, nonostante litigasse un minuto si e l’altro pure con Sipowicz, salvava un aeroporto intero da Franco Nero dittatore e dai suoi sgherri diversamente pacifici, facendo saltare (tra le altre cose) aerei al decollo con la wazzamericanmossa dello zippo su benzina.

Sipowicz, mi sei sempre stato sulle palle...
L’alcolizzato e occhiolino igenico occhiolino rifiuto umano che, coinvolto Samuel L. Jackson in un tour di New York a prova di bomba (come fa Gandalf con qualsiasi membro della famiglia Baggins), provava a non morire esploso/colpito/accoltellato/affogato/schiantato in uno dei più begli action di sempre.

Jackson si è divertito un mondo, dice

Poi ci sarebbe la parentesi di Washington, dove accompagnava un piccolo nerd a tentare di farsi ammazzare tra psicopatici informatici e francesi circensi puntualmente freddati, non prima di aver fatto saltare mezza città, e nonostante tutto il film si può riassumere in un’unica, meravigliosa scena, entrata immediatamente nel Best Of del WTF!?:

Ancora oggi mi commuovo
Ma nonostante la gigaminchiata, l’ammmore era ancora forte, l’azione ai massimi livelli, le battutacce pure, e nonostante alcune scene VERAMENTE pesanti (quella dell’F-22 NON è mai successa, quella del camion NON è mai successa…) e sai cosa? Il film diverte, è quello che è ma è fatto come doveva essere, e mi piace, tuttora lo guardo e mi piace.
Forse anche perché dovrà essere considerato l’ultimo film di Bruce Willis, con Bruce Willis, alla Bruce Willis.

Perché poi c’è questo:

In Italiano sarebbe stato "Yippee Ki-Yay, figlio di Putin",
ma poi magari dava fastidio, per cui...
E dopo questo c’è solo Silvio eletto Papa (Sarà per la prossima volta, Papy…)

Perché quando non ce la fai più non ce la fai più, e va bene, ma non è che sei finito, sei Bruce Willis, cristo, sei un bravo attore oltre che il campione internazionale di Biathlon “sparo e sorrisetto”, hai lavorato per Abel Ferrara, per Sidney Lumet, Blake Edwards, Terry Gilliam, per Tarantino, per Wes Anderson, cazzo pure per quell’indiano dal cognome impronunciabile incredibilmente sopravvalutato, che pensa di essere uno impegnato e poi se ne esce con gli Ultimi Dominatori dell’Aria e vabbè…
Non sei una Kelly McGillis usa e getta, sei Bruce Willis!
Cioè, se non ce la facevi bastava dirlo, “guardate, onoratissimo ma non riesco neanche più a correre, o prendete uno Statham controfiguro, o mi fate fare l’osservatore esterno, o non lo fate”. Punto.
Senza Bruce Willis non esiste Die Hard.
Invece no, l’hai fatto.

"L'isola mi ha parlato e mi ha detto di girare questo film..." disse John Locke MacClane
E cos’è venuto fuori? E’ venuto fuori quello che non avrei mai voluto vedere, quello che fino all’ultimo ho sperato potesse essere almeno sulla linea del quarto capitolo, quello che speravo fosse perlomeno divertente, o in alternativa un action fatto con una certa capacità, o che almeno avesse una trama, uno straccio d’idea, bastava anche solo la fottutissima voglia di fare!
E invece no.
Vedendo Looper (quella chicca di Looper) avevo percepito qualcosa nell’aria, ma comunque visto il risultato finale mi dicevo “Nooo, sarà un’impressione, ne I Mercenari 2 saltavi come un gatto, qui tutto sommato te la cavi, sarà il regista che proprioMA LE MIE PALLE!
Cos’è quella roba da autoscontro sull’autostrada, che l’han vista i mangiacrauti di Cobra 11 e han detto “Non è realistico, non si può fare”? So che non posso avanzare critiche sul realismo, ma almeno la fisica che tiene insieme questo mondo di fan del biscione, almeno quella me la puoi tenere com’è?
No perché l’ultima volta che ho controllato, per quanto ci sia traffico, non puoi guidare con un Cat su file e file di macchine, ma anche se fosse dopo gli incidenti frontali le auto e i furgoni NON rimbalzano via cappottandosi per poi ripartire, non è Destruction Derby, ma ancora se fosse non puoi, non puoi pretendere che mi beva il fatto di vederti mandare fuori strada un blindato con una berlina e che non dica niente!

Proporzioni: a volte ingannano...ma non è questa la volta
E quel’attacco fuffa al tribunale, ne vogliamo parlare? Dove mi butti dentro squadre speciali, attentati, un’esplosione che al fungo atomico ci mancava proprio tanto così, per… entrare e prelevare un tizio.
Lo faccio anch’io, quando devo aprire il cofano della macchina cerco di spatafasciarmi contro il primo muro che trovo: si chiama essere pratici.
E insomma me la butti lì, con tutto che tuo figlio è una spia sotto copertura, che non vi parlate da una vita, che non sapevi manco che fine avesse fatto…amore di papà lui.
A parte che è stato scelto l’attore più sbagliato di questo emisfero, con l’espressione tipica di quello che a scuola continuava a prendere calci nel culo perché non riusciva a togliersi il cartello “prendimi a calci” sulla schiena

"A me mi piace la torta della nonna che è la più meglio"

e a parte che “agente segreto” può non voler semplicemente dire 007-figo-martini-gadget-e-scopamica, ma neanche schiacciasassi col fisico da Zangief che si allena prendendo a schiaffi gli orsi, cioè ci vuole un minimo di equilibrio.
Dici tu, ma almeno è simpatico no? Cioè, è un McClane, figlio di cotanto padre, no?...
NO.
Ma neanche a piangere.


"Ma chi ci crede a 'sta cazzata che sei mio figlio?"
"Sparare vaffanculo steroidi bonobo, papà!"
"Ecco, appunto..."

Ma il piccolo grande Paolo Rossi decantava in un monologo la grande regola aurea di tutte le storie ben riuscite che si rispettino, e quindi al grido di “Senza stronzo, non c’è storia” vogliamo parlare dei “cattivi”?
Ecco, i cattivi fanno quello che fa tutta la carne da cannone tipica del genere, solo che qui tra le altre cose…ballano. No, ma sul serio.
Arriva bel bello questo scagnozzo del villain (che tra l’altro lo sospetti, perché qualche film l’hai visto in vita tua, ma fino alla fine NON SAI CHI E’, e già qui: palle a terra) che con abile mossa cattura i due McClane, e per dare uno spessore al personaggio cosa fa? Li tortura, un classico, li sfotte e li minaccia, e ok, solito circo, ma ci sta.
E poi ‘sto pirla si mette a ballare.
Ma non ballare tipo Joker da pazzo fottuto, non ballare sotto effetto musical alla Sweeney Todd, no.
Un tip tap di merda. Così, dal nulla, nel silenzio della sala.
Tutti attoniti, spettatori e attori. E pure il tip tap.
Una scena imbarazzante, una delle tantissime che tengono incollate a base di saliva un film che non si regge in piedi, da qualsiasi parte lo si cerchi di vedere.
Tipo entrare a Chernobyl in canottiera e giubbo di pelle, che le tute protettive facevano poco figo, e vuoi mai?


"Papà, ma che sono le raaadiaziooni?"
"Te lo spiego durante quel rallenty osceno a fine film,
così magari in sala non ti sentono bestemmiare..."

O lo spruzzino BioShout lo SciogliMacchia anti-radiazioni, che dopo un’innaffiata profuma pure l’ambiente con un delicato aroma di pino silvestre.
O lo squallore della battaglia finale con l’elicottero dei playmobil, coi protagonisti ancorati a terra a gatto di marmo, il solito salto megagalattico da altezza improponibile (il secondo del film) e la conseguente nuotata nell’acqua piovana nucleare. A rana, per prenderla larga.
E’ la morte del sogno fracassone.
Perché puoi anche fare un pessimo action (se ne son visti tanti), puoi anche fare una pessima commedia (e anche lì Bruce ha insegnato, che FBI Protezione Testimoni è di un triste che neanche il peggior Eddie Murphy…) ma se ti metti a fare un Die Hard serve prima sapere cos’è l’azione, cos’è la commedia e soprattutto serve una sceneggiatura che tenga insieme tutto, ritmo e battute!
Il regista di Max Payne (oh, lord…) cosa ne può sapere? 

Una benemerita ceppa, of course.
Ma pare che di film brutti ne sappia...

E infatti TAAAC, regia inguardabile.
Ma se le battute sono tutte “Che cazzo vuoi?” “Spara, Jack!” “Corri!” e ancora guarnizioni di “Vaffanculo” non puoi pretendere che il film si salvi (anche se la battuta dei “3 anni di contratto” sul telefono rotto mi ha fatto ridere. Una. Che probabilmente se l’è inventata Bruce sul momento.)
Ma è un action, almeno di nome, vuoi non metterci un montaggio sincopato e dinamico?
Si…lo volevamo tutti infatti.
Scena:
- Bruce Willis davanti al tribunale, ma davanti davanti, tipo 5 metri;
- Il tribunale esplode, casino da non vedere, macchine che esplodono, reggiseni ovunque;
- Bruce Willis per terra, che si alza in dieci minuti , sempre a 5 metri…
Secondo voi non manca qualcosa? Tipo una scena di raccordo, con Willis che veniva scaraventato via dall’esplosione per dare un senso a tutto questo?
Dove minchia era Statham controfiguro?!
Niente, anche il montaggio non pervenuto…

E quindi?
E quindi pessimismo, imbarazzo e fastidio.
DIE HARD – UN BUON GIORNO PER MORIRE è uno di quei film che hanno la capacità di farti rivalutare tanti film orrendi visti prima di lui, l’aborto del cinema action di questo decennio, e lo dico con la certezza di un daltonico che passa col rosso perché una roba simile non te la tirerebbe fuori neanche il peggior Uwe Boll, e quello l’abbiamo già sistemato a tempo debito.

In diversi mi avete chiesto “Che fine ha fatto il Blog?” “Quando scrivi ancora?”, e non sapete quanto la cosa mi abbia fatto piacere, e di ciò vi ringrazio.
Ma perché aspettare così tanto a postare questo post, se il film l’ho visto quasi un mese fa?
Un po’ perché non ho trovato il tempo, un po’ per il lavoro, un po’ perché Ni No Kuni mi ha fottuto completamente cervello e tempo libero, ma soprattutto… perché dovevate soffrire anche voi come ho sofferto io.
La fine di un’era andava vissuta e condivisa.
Certo, se l'era si può considerare VERAMENTE chiusa...

Piangiamo


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